Disorganizzazione del corpo vitreo: cause e possibili rimedi
Leggi il nuovo articolo del blog di Baif International e scopri quali sono le principali cause e i possibili rimedi per la cosiddetta disorganizzazione del corpo vitreo, sindrome nota anche come degenerazione del vitreo che si manifesta attraverso il fenomeno delle miodesopsie, meglio conosciuto come “mosche volanti”.
Coso sono le mosche volanti?
Le miodesopsie (dal greco òpsis = visione e myodes = simile a mosche) note comunemente come corpi mobili vitreali o mosche volanti, rappresentano un disturbo della visione, diffuso più di quanto si possa pensare.
Si tratta, semplicemente, di addensamenti di natura filiforme o puntiforme che galleggiano nel contesto del gel vitreale, talora organizzandosi in formazioni più complesse, che fluttuando davanti alla retina determinano un disturbo visivo caratterizzato dalla visione di ombre che si muovono nel campo visivo.
Per quanto non si tratti di un grave problema che comprometta la vista, può diventare un fastidio abbastanza intollerabile da parte del paziente.
Spesso il paziente non distingue le miodesopsie (clinicamente meno rilevante) dalle fotopsie (flash luminosi fissi nel campo visivo) associate ad un rischio significativamente più elevato di insorgenza di rottura e distacco di retina.
Per questo, prudenza impone, di porre sempre una adeguata diagnosi differenziale attraverso l’esame in midriasi del fondo oculare, supportato dalla diagnostica strumentale al fine di scongiurare eventuali rischi.
Quale è l’origine della disorganizzazione del corpo vitreo?
La patogenesi dei corpi mobili vitreali è piuttosto complessa. In generale il corpo vitreo potrebbe essere definito come “un gel che riempie l’occhio” ma limitarsi a tale definizione sarebbe estremamente riduttivo sia per il ruolo che per l’importanza che ricopre.
La sua struttura altamente complessa, è formata da circa il 90% da acqua oltre che da un intricato network di fibre di collagene associato a numerose glicoproteine, ialuronato, glicosaminoglicani, e proteoglicani rappresenta una importante fonte di supporto e protezione dinamica per l’occhio.
La causa più nota e cosiddetta primaria è associata alla progressiva disidratazione del corpo vitreo e ad alterazioni biomolecolari delle sue componenti, fisiologicamente naturali in conseguenza dell’invecchiamento.
Quali sono i rimedi possibili per la disorganizzazione del corpo vitreo?
E’ importante sottolineare che nella maggior parte dei casi le “mosche volanti” rappresentano un disturbo qualitativo della visione che non compromette il raggiungimento della massima acuità visiva, anche se in letteratura non mancano casi in cui si è riscontrata una compromissione della qualità visiva dei pazienti.
Ad oggi non esistono trattamenti di facile utilizzo per i corpi mobili vitreali, la vitreolisi al momento non ha dato risultati soddisfacenti e la vitreoctomia è utilizzata in extrema ratio nei casi più gravi.
L’importanza della prevenzione della degenerazione del vitro
L’approccio preventivo rimane la soluzione più efficace per ridurre la formazione dei corpi mobili e mantenere la qualità della visione.
La nutraceutica ossia l’assunzione di sostanze di origine naturale si è dimostrata in grado di fornire benefici in questo specifico ambito.
Trattandosi, come si è visto precedentemente, di un processo degenerativo, si dovrebbe ricorrere all’integrazione delle componenti costitutive del corpo vitreo come per esempio la glucosamina, il collagene (soprattutto di tipo II), il condroitin solfato, l’acido ialuronico; può essere utile associare a tali sostanze vitamine ad attività antiossidante (specialmente Vit. C e Vit. E).
Si è rivelata utile attività antiinfiammatoria delle curcuma che interferirebbe con l’attività pro-infiammatoria caratteristica del processo degenerativo del corpo vitreo.
Certo è che un approccio nutraceutico, volto a prevenire l’insorgenza delle mosche volanti significa intraprendere un trattamento prolungato nel tempo e soprattutto continuativo; spesso accade che non percependo il miglioramento dei sintomi dopo appena qualche somministrazione, il paziente interpreti questo dato come mancanza di efficacia iniziando una somministrazione altalenante o sospendendo del tutto il trattamento.
Di conseguenza è fondamentale spiegare al paziente – per contrastare in modo efficace la disorganizzazione del corpo vitreo e fenomeni come le miodesopsie – l’importanza della aderenza alla terapia e la necessità di tempi relativamente lunghi prima di osservare qualsiasi tipo di beneficio.
A tutto ciò va consigliato al paziente una adeguata idratazione giornaliera, senza la quale anche l’utilità dei nutraceutici sarebbe ridotta.
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